La biografia di Mauro Icardi ha fatto esplodere la contestazione dei tifosi nerazzurri. Dopo la pubblicazione del libro dove l’attaccante ha reso noti i retroscena dei suoi litigi con la curva Nord, emergono anche particolari del suo periodo a Genova con la Sampdoria.

Si parla di Sampdoria – Inter dell’aprile 2014 con l’esultanza sotto la sud. “Mi hanno fischiato per tutta la partita, mi dicevano “traditore”. Dalla panchina un mio ex compagno ha anche lanciato insulti a mia madre, non gli ho dato soddisfazione. I tifosi della Sampdoria sembravano essersi dimenticati che era stata la società a vendermi, per incassare 13 milioni di euro. Dopo il primo gol che ho segnato sotto la curva dei tifosi blucerchiati mi sono girato verso di loro facendo segno di gridare più forte. Loro stavano già urlando a squarciagola ma così li ho fatti incazzare di più”.

Nella biografia l’argentino parla anche del suo ambientamento a Genova: “Faceva un freddo esagerato, non facevo vita sociale, come unico svago dopo gli allenamenti andavo a pescare al porto con mio padre. A Genova però ho realizzato anche un mio sogno, comprarmi un Hummer”. Icardi era arrivato alla Samp dal Barcellona, una scelta maturata per un motivo preciso: “Quando si è presentata la possibilità di venire in Italia ho cercato su Google la Sampdoria: ci giocavano Cassano e Pazzini, ero esaltato”.

Ieri i tifosi dell’Inter hanno minacciato Icardi sotto la sua abitazione e chiesto il ritiro della biografia. La società nerazzurra ha già annunciato che prenderà provvedimenti e il giocatore ha perso la fascia da capitano. L’interrogativo più interessante resta però quello già sottolineato dal responsabile dell’area tecnica dell’Inter Piero Ausilio: come si fa a fare un’autobiografia a 23 ani?

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