Ieri, al termine di Sampdoria – Bologna, diversi tifosi blucerchiati hanno raccontato di essere stati aggrediti nella zona di piazza Alimonda, non lontano dal 5 Rosso, ritrovo delle tifoseria genoana che stava seguendo in televisione la trasferta (vietata) di Roma.

Secondo diverse testimonianze alcuni tifosi genoani avrebbero iniziato a prendere a cinghiate e bastonate scooteristi e tifosi sampdoriani colpevoli di suonare il clacson per festeggiare mentre passavano nella zona. Al grido di “qui non si suona” sono finite nel mirino anche famiglie e gente comune, come era già successo nell’ultimo derby quando dalla scalinata di via Montaldo diverse persone hanno raccontato di essere state aggredite da tifosi genoani che hanno lanciato birre e bottiglie verso auto e scooter con i colori blucerchiati.

Mentre la stampa cittadina parla per lo più di “maxi rissa” tra tifosi, chi ha subito l’aggressione racconta una verità differente che non è una novità (già in passato tifosi sampdoriani sono stati aggrediti nella stessa zona e con le stesse modalità dopo le partite della Samp), quella di un vile attacco sul quale indaga ora la Digos.

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