Il 14 ottobre del 1993 ci lasciava il più grande presidente della storia blucerchiata, Paolo Mantovani. Padre per i giocatori di quel ciclo storico che portò allo Scudetto e per un’intera generazione di tifosi sampdoriani. La favola della sua Sampdoria verrà raccontata in eterno, tramandando aneddoti e particolari di un’epoca indimenticabile e irripetibile. È dovere di ogni sampdoriano tramandare la sua storia, i suoi consigli, il suo stile.

“I tifosi della Sampdoria hanno perso a Wembley e hanno cantato, hanno visto andare via Vialli e hanno cantato. Finché i tifosi della Sampdoria canteranno non ci saranno problemi per il futuro.”– Paolo Mantovani

La Sampdoria di Paolo, presidente dal 1976 al 1993, ha vinto tanto e scritto la storia, creato miti e trasformato una città intera.

“Pagliuca? Lo abbiamo comprato gratis dal cielo.”– Paolo Mantovani

Entrando a far parte della Sampdoria di Mantovani si diventava automaticamente parte di una famiglia: i colori venivano subito cuciti addosso, impossibile non innamorarsi.

“Vierchowod: indiscutibile la sua sampdorianità. Attacca adesivi blucerchiati in via Venti Settembre.” – Paolo Mantovani

Nel suo nome, nei suoi valori, nel concetto di fair play e nella sua inconfondibile risata vivranno per sempre le emozioni di chi ha vissuto dal vivo quegli anni magici dove Genova intera ha raggiunto il tetto d’Europa.

“Se non gioca Mancini non vado allo stadio. Non mi diverto.”– Paolo Mantovani

Dopo lo scudetto erano iniziate le cessioni eccellenti ma era riuscito a proteggere il suo preferito, Roberto Mancini:

Mancini? Per non vederlo più alla Sampdoria deve succedere qualcosa: o muore; o smetto io; o smette lui” – Paolo Mantovani

Responsabilità e progetto, credibilità e passione.

“Quando ho preso la Sampdoria ho assunto anche tre impegni. Uno di carattere personale; il secondo non sentire più i tifosi urlare “serie A”; il terzo riempire lo stadio. Credo di averli onorati tutti e tre.” – Paolo Mantovani

Legato alla gente, ai sampdoriani, alla voglia di stadio.

“Perché proprio la Sampdoria? Nessuno mi ha mai chiesto perché ho scelto mia moglie tra le tante. E qui a Genova c’erano appena due squadre…”– Paolo Mantovani

Un sampdoriano che con la sua passione aveva reso sampdoriani tutti quelli che lavoravano con lui.

“Boškov? Ha il bruttissimo difetto di tutti i nostri giocatori. È un sampdoriano che allena la Sampdoria, come loro sono sampdoriani che ci giuocano.”– Paolo Mantovani

Fin dal suo arrivo in società come ufficio stampa si era capito che qualcosa sarebbe cambiato per sempre…

“Eravamo specialisti in sofferenze, da tanti anni ormai alla Sampdoria. Ora cerchiamo di specializzarci in gioie.”– Paolo Mantovani (1983)

23 anni dopo l’amore per il presidente Mantovani resta intatto e nelle sue parole si cerca la forza e l’orgoglio per portare avanti i suoi concetti di sport, lavoro e amore… Per la Samp.

“L’unica cosa di cui non sono pentito, nella mia vita, è di essere diventato presidente della Sampdoria.”– Paolo Mantovani

Ciao Paolo, grazie