Alla vigilia di Milan – Sampdoria Fabio Quagliarella ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Il numero 27 blucerchiato si è detto convinto di continuare la sua avventura a Genova: “Non ci penso più di tanto, anche perché sarebbe un pensiero condizionante. Sono certo che sarà Ferrero a chiamarmi: troverà lui la soluzione de propormi. Del resto, con il presidente, Romei e tutto il club ho un rapporto tale da non avere dubbi”.

In vista della sfida con i rossoneri i giornalisti hanno ricordato a Quagliarella che in carriera ha segnato fino ad oggi un solo gol al Milan: “Lo so. E infatti ogni volta che gioco contro il Milan mi dico: vediamo che cosa succede stavolta. Mi capitano sempre cose strane, dalla prima partita con l’Ascoli: diluvio, campo zuppo, colpo di testa perfetto, Dida ci mette la manona non so come, sulla respinta segna Cudini. E poi gli anni seguenti, di tutto: pali, un miracolo di Abbiati, un rigore dato e poi tolto dalla Var”.

Quagliarella ha anche rivelato un retroscena su un suo passaggio ai rossoneri sfumato: “Un accenno di possibilità dopo i primi mesi alla Samp, nel 2006 (9 gol nel girone di andata). Ma restò un accenno e andai all’Udinese: il Milan aveva Inzaghi, Ronaldo, Kakà. Lo dico sempre a mia mamma: ‘Se mi avessi fatto nascere qualche anno più tardi, sarei stato a posto’: oggi ti basta fare un mese decente e ti danno già alla Juve, al Milan, all’Inter”.

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