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Riccardo Saponara ha parlato ai microfoni di DAZN raccontando la sua esperienza alla Samp. Un’avventura iniziata lo scorso agosto e già indimenticabile, soprattutto grazie alla rete con la Lazio che lo ha legato ancor di più ai tifosi: “Quando la palla è entrata, penso di aver vissuto il momento più emozionante della mia carriera, tant’è che mi sono tolto qualsiasi cosa avessi addosso. Avevo la sensazione di volermi strappare la pelle dalla contentezza”.  Il classe 1991 ha raccontato il rapporto con la nuova maglia e con la gente blucerchiata: “Giocare per la Sampdoria è un concetto che un giocatore percepisce anche da avversario. Quando entri a Marassi l’atmosfera è troppo particolare. Già dal riscaldamento la Gradinata Sud è piena e le vibrazioni sono forti sin dai primi momenti, la carica è grandissima”.

Oltre al gol con la Lazio, il momento più bello, c’è anche il rimpianto più grande, il gol annullato contro la Juventus: “È stato veramente pesante da digerire, purtroppo me lo porterò dentro. Per me il gesto tecnico rimane. Fino all’annullamento del gol quell’emozioni le ho vissute e me le porterò dentro”. Saponara ha anche omaggiato il suo compagno dei record, Fabio Quagliarella: “Quando giochi con Fabio ti accorgi che giocatori con certe caratteristiche nel calcio di oggi non ce ne sono più. Attaccanti di un certo livello scarseggiano. E’ un giocatore d’altri tempi che per un trequartista è perfetto perché ti fa la sponda palle alla porta e fa dei movimenti giusti quando deve dettarti il passaggi”

In blucerchiato Saponara sta lottando per una maglia con Gaston Ramirez: “Non mi era mai capitato nelle altre squadre di avere ballottaggi con giocatori che potessero essere il mio alter ego. A volte è fastidioso vederlo in allenamento perché a volte vuoi rilassarti un attimo e vedi lui che va più forte di te, e per questo sei obbligato a tenere alta l’asticella. Questo è un vantaggio perché ti costringe ad allenarti bene tutte le volte e ogni volta che sei chiamato in causa devi fare la prestazione. A volte bastano 15, 20, 30 minuti a cambiare una partita”

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