
Il 25 febbraio 2019 veniva consegnato a Gianluca Vialli il XIII Premio internazionale “Il bello del calcio” in ricordo di Giacinto Facchetti in occasione del Candido Day di Gazzetta.
In quell’occasione l’ex numero 9 aveva svelato qualche anedotto sui tempi d’oro della Sampdoria, in particolare del suo rapporto con il grande Vujadin Boskov: “Lui voleva che giocassimo un calcio semplice, voleva un calcio avventuroso e spontaneo, forse senza tutte quelle conoscenze che poi avremmo acquisito con gli anni”.
I punti forti di Vuja però resistono ai ricordi: “Ci preparava in maniera straordinaria dal punto di vista fisico e psicologico. Stiamo parlando di ragazzi giovani, immaturi e spesso inesperti. Gli siamo tutti riconoscenti.” Infine Vialli ha rivelato la nascita del soprannome “Cervo che esce di foresta”, da tutti associato a Ruud Gullit: “Avevo problemi con la fidanzata di allora, un giorno mi invitò a casa sua e mi disse: ‘Quando esci dallo spogliatoio, sembri cervo che esce di foresta’.