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Ha scatenato l’indignazione nazionale il titolo pubblicato da “Roma”, uno dei quotidiani storici della città di Napoli. Nella rubrica “Le pillole” a firma di Clemente Hengeller è stato scritto che “era tempo che la Juve non conosceva una sconfitta e il caso strano ha voluto che avvenisse proprio a Genova, come il famoso crollo di poco tempo fa”. Una follia che ha scatenato la rabbia di genovesi e non, pronti a prendere d’assalto le pagine social del quotidiano.
La redazione di Roma ha pubblicato un comunicato per chidere pubblicamente scusa: “Nelle pagine sportive del nostro giornale, nella rubrica settimanale “Le pillole” a cura di Clemente Hengeller, firma storica del “Roma”, è apparso un titolo in cui, per stigmatizzare la sconfitta della Juventus a Marassi, siamo incorsi nella infelice e irriverente metafora del crollo del ponte di Genova. Chiediamo scusa per l’imperdonabile leggerezza di cui ci siamo resi responsabili, nella prima edizione, solo per colpa esclusiva di quella approssimazione che a volte può accadere, e purtroppo è accaduta, nella convulsa vita dei quotidiani. Abbiamo rimediato nelle successive edizioni del “Roma” (nella foto), ma non è stato sufficiente. Nel registrare sui social insulti, accuse e insinuazioni per uno scivolone che ci addolora, teniamo a ribadirlo, per aver potuto accostare un evento sportivo a una tragedia immane, non vorremmo, in ragione di una lunga attività professionale, che si possa lontanamente pensare di aver voluto offendere la memoria sempre viva di quelle sfortunate vittime del crollo in cui persero la vita anche quattro ragazzi di Torre del Greco, una ragazza originaria di Somma Vesuviana e un autotrasportatore di Casalnuovo. Resta tuttora inconcepibile che si sia potuto immaginare un tale paragone. Non c’è giustificazione che tenga. Siamo mortificati e speriamo che la comprensione prevalga, avendo sempre operato con misura, buonsenso e moderazione.”
Uno scivolone imperdonabile https://t.co/R4Lb2nsLC3
— Quotidiano Roma (@quotidiano_roma) 19 marzo 2019
Tuttavia l’autore dell’articolo, Clemente Hengeller, classe 1928, è stato contattato da Giuseppe Cruciani per #LaZanzara e non ha assolutamente chiesto scusa per l’accaduto. La palla passa ora all’Ordine dei Giornalisti e alla Federazione Nazionale della Stampa. La gravità della pubblicazione non può essere perdonata solo attraverso le scuse, servono provvedimenti immediati a tutela delle vittime di una tragedia immane ma anche a tutela della categoria dei giornalisti, professione che va salvaguardata dai ciarlatani e dagli speculatori, oggi più che mai.
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