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Il responsabile dell’area tecnica blucerchiata Walter Sabatini si è confidato ai giornalisti de Il Secolo XIX raccontando il momento più difficile della sua vita. La crisi respiratoria dello scorso settembre l’ha quasi ucciso, una notizia che fino a ieri era solo una voce: “Adesso prendo 15 compresse al giorno, tranquillanti per il fumo perchè non c’è un solo minuto del giorno in cui non penso alla sigaretta. La mia vita era scandita dal fumo. Vivere senza è una tragedia, ma ho un obbligo verso chi mi vuole bene. Mentre ero in coma penso di aver visto il paradiso. Sembrava un supermercato.”

La dipendenza dal fumo ha cambiato la sua vita negli ultimi anni, progressivamente e velocemente. “Da anni il mio corpo mi mandava segnali clamorosi. Quel sabato dovevo partire per la Cina, se fossi salito su quell’aereo sarei morto. Il venerdì notte tra cortisone in vena e ansiolitici mi ero stabilizzato. Ricordo un ultimo scambio di messaggi con Osti, poi sono sparito. Non ho ricordi di quel periodo, non so quello che è successo o quello che i farmaci mi hanno fatto credere”. Sabatini ha ringraziato la Sampdoria per il sostegno in questi mesi difficili: “Ho un grande debito con la Samp che non so se potrò saldare. Prima di tutto verso la società. Quando il mio corpo ha iniziato a ribelllarsi Ferrero non mi ha mai fatto pesare le lunghe assenze da Genova. Un altro ringraziamento va poi alla squadra. Nei momenti di coscienza mi arrivavano notizie positive, di vittorie. Mi davano una scossa e carica per risvegliarmi e ripartire”.

Che ne sarà del suo futuro? “Se un giorno Ferrero mi comunicherà di aver ceduto la società, io mi farò immediatamente da parte. Perchè i nuovi acquirenti devono avere il diritto di lavorare con i loro uomini. Lo farò con molto dispiacere, perchè la considero un’esperienza incompleta. Altrimenti vorrei rimanere…”. Nel frattempo il dirigente si prepara per il grande ritorno a Marassi: “Sabato sarò al Ferraris!”

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