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23 Aprile 2017, con lo strepitoso gol al Crotone alla Berkgamp, il decimo in campionato, Patrick Schick si consacra definitivamente nel calcio italiano. Diventa l’oggetto del desiderio del calciomercato italiano ed europeo e a fine stagione fa contare 13 gol in 35 presenze totali.

Sull’attaccante ceco, arrivato nell’estate del 2016 a Genova dallo Sparta Praga per 4 mln di euro, si muovono diverse società, tra cui Juventus, Inter, Roma, Tottenaham. A spuntarla inizialmente è la Juventus sulla base di 30 mln di euro. A seguito delle visite mediche del ceco però salta tutto. L’attaccante fa ritorno a Genova ma ci resta poco, Monchi, all’epoca ds della Roma, lo porta nella capitale per 42 mln di euro, facendolo diventare il giocatore meglio venduto nella storia della Sampdoria.

L’accordo con la Roma

I giallorossi hanno acquistato Schick dalla Sampdoria con un prestito oneroso di 5 mln di euro e 9 per l’obbligo di riscatto. Nella trattativa era stata inserita una parte variabile di 8 milioni di bonus legati al raggiungimento di vari obiettivi e una clausola secondo cui la squadra di Pallotta si impegnava a versare al Doria il 50% di un’eventuale altra cessione, con un importo minimo garantito di 20 milioni di euro, entro il 1 febbraio 2020. Nel caso l’attaccante rimanesse a Roma anche dopo questa data la Sampdoria incasserebbe comunque 20 mln di euro.

Il futuro

L’esperienza romana della punta è stata finora ben sotto i livelli mostrati nel suo primo anno italiano, con 8 gol in 52 presenze. Alla base delle prestazioni deludenti sono molteplici le cause: la concorrenza agguerrita in attacco con Dzeko inamovibile, l’impiego in un ruolo non congeniale alle sue caratteristiche ovvero punta o esterno largo quando il ceco ha dato il meglio da seconda punta o trequartista, e la pressione che c’è sia all’interno che all’esterno della rosa romanista.

Gli interessi della Samp

La speranza, anche della Sampdoria, è che l’attaccante mancino possa sbocciare anche nella capitale (possibilmente dopo la partita con i blucerchiati) in modo tale che, in caso di cessione importante, la dirigenza doriana possa incassare ancora di più dei famosi 42 mln di euro.

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