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Il 3 maggio è il giorno del compleanno di Enrico Mantovani, figlio del grande Paolo. Nato a Genova nel 1962 Enrico fu il principe degli anni d’oro blucerchiati, figlio di un Re che vive tutt’oggi nei suoi lineamenti. Enrico diventò presidente della Samp nel dicembre 1993, dopo la morte di Paolo. Sarebbe rimasto alla presidenza fino al giugno del 2000, sette anni nei quali la Sampdoria affrontò un’epocale rivoluzione.

“La retrocessione del 1999? L’ordine venne dall’alto. Mi ricordo che durante le elezioni del consiglio di Lega chiesi che Moggi uscisse dalla sala e molti presenti mi dissero “non sai che hai fatto”

Subentrato a Paolo Mantovani, entrò nel mondo del calcio con l’esempio di una generazione che non vedeva il pallone come mero business. Enrico Mantovani fu tra i primi a portare l’attenzione su un argomento che negli anni a venire sarebbe diventato molto attuale: le spese folli nel calcio. Fu il primo, facendo eco a Paolo, a parlare chiaramente di “doping amministrativo”, condannando la politica degli investimenti eccessivi a fronte di un passivo gestionale, una piaga che a suo dire andava paragonata al doping degli atleti. Enrico Mantovani fu anche protagonista di un duro litigio con Luciano Moggi, ai tempi direttore generale della Juventus. Quest’ultimo voleva prendere parte ad una riunione della Lega Calcio riservata ai presidenti, il presidente blucerchiato si oppose con durezza. Negli anni di Calciopoli, dopo le accuse a Moggi, Mantovani dichiarò: “Furono gli arbitri, il braccio armato della Figc, a spingere la mia Sampdoria in Serie B nel 1999. L’ordine di farci retrocedere venne dall’alto. Mi ricordo che durante le elezioni del consiglio di Lega chiesi che Moggi uscisse dalla sala e molti presenti mi dissero “non sai che hai fatto”.

La storia di Enrico Mantovani come presidente non è stata felice e fortunata come quella del padre. Dopo aver vinto la Coppa Italia nel 1993/1994 vide la fase calante dell’era dorata. La caduta iniziò nella stagione 1997/1998, la prima dopo 15 anni senza Roberto Mancini, andato alla Lazio con Eriksson. Mantovani provò a portare a Genova grandi giocatori, da Klinsmann a Signori, passando per Chiesa e Montella, tuttavia la bacheca della Samp non aumentò di volume. La stagione 1999/2000 si concluse con la retrocessione di Bologna, dramma sportivo che scatenò la prima seria contestazione. Un anno più tardi, dopo aver mancato la promozione in Serie A, Enrico si dimise dalla presidenza, affidando la carica allo storico dirigente Enzo Garufi che avrebbe tenuto il timone fino all’arrivo di Riccardo Garrone.

Nei tempi recenti Enrico è tornato a farsi sentire su Twitter per le indiscrezioni su Vialli presidente e per le frecciate reciproche con il presidente Massimo Ferrero.

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