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Dopo gli ultimi tweet che hanno nuovamente scosso il mondo blucerchiato, l’ex presidente della Sampdoria Enrico Mantovani ha rilasciato un’intervista a Il Tirreno parlando della cessione della Samp. “Per quanto ci possa essere la percezione dell’“oracolo“ non è così. So certe cose, altre no. So che ci sono ottime ragioni per essere ottimisti”. L’attenzione è tutta per il profilo twitter del figlio di Paolo, una tempistica che non sembra essere casuale: “È anche vero che da oracolo a fine marzo mi sono preso una tranvata in faccia. Ero convinto che in occasione del cda sarebbe stato comunicato qualcosa. Non è stato cosi”. I giornalisti de Il Tirreno hanno chiesto a Mantovani se è coinvolto direttamente nella trattativa: “No. Il futuro è tutto da vedersi. Quello che ho apprezzato è il silenzio di Vialli. Serietà. Non ci sono stati proclami, smentite… Nessuno potrà mai contestargli di avere illuso la tifoseria”. A domanda diretta: ma si sente con Vialli? Mantovani risponde: “Sì, anche un po’ più di prima. Però abbiamo parlato poco di questa trattativa”.

La cessione della Sampdoria non è stato l’unico argomento trattato dall’ex presidente, protagonista anche di una provocazione social nei confronti di Enrico Preziosi dopo il 4-1 dell’Empoli sul Torino. “Avevo il dito caldo perché era il 19 maggio, giorno storico per la Sampdoria e i sampdoriani, perché abbiamo vinto il primo scudetto. Poi da appassionato di calcio ho visto l’Empoli battere il Torino 4-1. È stato percepito come un tweet anti-Genoa, non è vero. È stata una reazione a un qualcosa che mi ha infastidito molto… Quell’accusa esplicita del presidente Preziosi (una buffonata, ndr) nei confronti della Samp dopo l’1-2 con l’Empoli. La società blucerchiata ha scelto il silenzio, io no. Se mi cerchi, mi trovi. Il Torino che lottava per l’Europa ha preso 4 gol. Aggiungo che la Samp a Verona ha fatto una partita inguardabile. D’altra parte era successo in casa col Frosinone e ci giocavamo molto. O Preziosi porta le prove in procura o è meglio che stia zitto. È uno dei presidenti più esperti della A e sa che se a fine campionato dipendi dagli altri risultati, bisogna guardarsi allo specchio. E io lo so in prima persona”.

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