La prima vittoria dell’era Ranieri ha portato un po’ di sereno in tutto l’ambiente blucerchiato, ma la strada per la salvezza è lunga. La prossima sfida in campionato vedrà i blucerchiati affrontare l’Atalanta, in una partita dall’alto coefficiente di difficoltà. Ecco le sue parole nella conferenza prepartita.

Sulla vittoria di Ferrara: «I tre punti contro la Spal sono stati fondamentali per la classifica, per ritrovare la fiducia in noi stessi, ma ora c’è da pensare alla prossima sfida per dare continuità a quel risultato e a quella prova. L’Atalanta è molto forte: Ilicic è un campione, così come Muriel, ma in generale la squadra è ben costruita e gioca ormai insieme da anni con Gasperini. Ci occorre una grande prestazione».

Il mister analizza la fase difensiva: «Tutti partecipano alla fase difensiva, così come a quella offensiva: io dico sempre che il mio primo attaccante è il portiere. Abbiamo sistemato la fase difensiva? Stiamo lavorando, ma affrontiamo una squadra forte e dovremo stare attenti».

La situazione di forma dei giocatori: «Stravedo per Gaston Ramirez, lo volevo con me già quando allenavo il Leicester. Sono sicuro che ci darà una grossa mano. Gabbiadini sta bene, Depaoli ha corsa, sa spingere e mi piace. Quagliarella l’ho visto bene in questi giorni, credo sia recuperato al cento per cento. Caprari mi è piaciuto, mi aveva lasciato un po’ l’amaro in bocca la prestazione di Bologna, invece a Ferrara è entrato nella maniera giusta ed è stato anche decisivo. Voglio vedere i calciatori che danno tutto fino al 90’».

Il pensiero di Ranieri sul rapporto con i tifosi: «I tifosi devono continuare a starci vicino, per noi sono vitali: sono il nostro ossigeno. Non hanno apprezzato la nostra prestazione contro il Lecce, ma hanno continuato a sostenerci sino alla fine e così devono continuare a fare. Rispettiamo tantissimo l’avversario ma non ci fermeremo. Voglio far entrare nella testa dei giocatori che bisogna lottare al di là del risultato. Subiamo gol? Non mi interessa, continuiamo a lottare e poi vediamo quello che riusciamo a tirare fuori».

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