Il 16 novembre del 1927 a Posadas, in Argentina, nasceva Ernesto Bernardo “Tito” Cucchiaroni. L’attaccante argentino che ha dato il nome al primo gruppo Ultras d’Italia, quello degli UTC. Da giovanissimo Tito ha le gambe storte, è esile e viene mandato dai genitori in un duro collegio religioso. La sua passione è però il calcio e dopo aver lasciato il collegio inizia a giocare nel Posadas, la squadra della sua città.

A 22 anni passa al Club Atletico Tigre e nel 1954 il Boca Juniors lo acquista per una cifra alta che il suo primo club utilizza per finire lo stadio.

Nella nazionale argentina e in una partita contro la Cecoslovacchia il dirigente del Milan Guido Cappelli lo nota al 78′, minuto del suo ingresso in campo, e si innamora in soli 12 minuti. Nel 1956 Cucchiaroni arriva al Milan e nel primo campionato vince subito lo Scudetto al fianco di Cesare Maldini, Niels Liedholm e Alberto Schiaffino.

Esteticamente sembra più vecchio dei suoi 29 anni e, complice un calo di forma, i rossoneri lo cedono alla Samp nel 1958 considerandolo in parabola discendente. Cucchiaroni arriva a Genova e dà subito spettacolo.

Dribbling, assist, gol, il pubblico blucerchiato si innamora fin da subito di Cucchiaroni che a pochi mesi dal suo arrivo in Liguria segna una storica doppietta nel derby del novembre ’58. La stagione 1960/1961 è tra le più memorabili della storia blucerchiata, la Samp finisce al 4° posto e per metà campionato sogna anche lo Scudetto.

Dopo 40 gol in 138 partite torna in Argentina e va incontro al suo triste fato: nel luglio del 1971 muore in un incidente stradale, una dinamica misteriosa mai chiarita del tutto. Secondo alcuni l’incidente è dovuto ad un malore, per altri la colpa è stata della SLA.

Nella sua esperienza genovese Tito Cucchiaroni è stato ricordato non solo per le sue giocate ma anche per una gentilezza unica in campo e fuori. A Genova i suoi siparietti con Skoglund, freddo e introverso, facevano divertire la gente. La sua “garra” è stata un esempio che i tifosi hanno preso per rispecchiare l’impegno, lo stile e il cuore di tutta la gradinata blucerchiata.

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