Gennaio del 1999, la Sampdoria annuncia l’acquisto di un nazionale brasiliano proveniente dal Porto. Si tratta di Doriva, nella rosa del Brasile come riserva di Dunga al mondiale di Francia 1998 perso in finale con la Francia di Zidane. La Samp lo paga quasi 18 miliardi di lire, lui arriva a Genova e racconta lo zampino di Toninho Cerezo (suo compagno al San Paolo) nella trattativa: “A Novembre 1998 Cerezo mi ha chiesto per la prima volta se volevo andare alla Samp. Mi ha incitato a farlo perché mi ha spiegato che era la porta giusta per entrare nel calcio italiano. Credo che mi abbia indicato al presidente Mantovani perché di Tonino sono sempre stato amico, lui è stato un grandissimo giocatore ma anche un grandissimo uomo”. Il campo però dice tutt’altro, la prima stagione di Doriva è un disastro e il brasiliano gioca 17 partite senza però aiutare la squadra a trovare la salvezza. Doriva lascia però intravedere qualità che impongono di valorizzare l’investimento di Enrico Mantovani e così l’anno seguente resta anche in Serie B. Quando c’è una punizione dal limite dell’area prende il pallone, ma quasi mai riesce a centrare la porta. Un flop. Dopo la forte contestazione della tifoseria contro l’Alzano Mantovani decide di vendere e far cassa. Nel 2000 viene così ceduto al Celta Vigo per 8 miliardi di lire, poi gioca in Premier League al Middlesbrough dal 2003 al 2006. Nel 2014, dopo aver appeso le scarpe al chiodo, inizia la carriera da mister in Brasile. Vasco da Gama, Ponte Preta, San Paolo, Bahia e Santa Cruz. L’ultima esperienza è sulla panchina del Sao Bento, nel 2019.

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