
Uno dei nodi più spinosi della Sampdoria è senza dubbio quello che riguarda Gaston Ramirez, in scadenza di contratto a giugno 2021. L’uruguaiano è arrivato a Genova nell’estate del 2017 dal Southampton, per 9 mln più 2 di bonus.
Il rendimento dell’ex Bologna è tipico di un trequartista sudamericano, all’insegna della discontinuità, nel bene e nel male: alterna giocate di alto livello a partite abuliche. Il particolare che però differenzia il numero 11 blucerchiato dai suoi colleghi nel ruolo è la garra, impegnandosi sempre al massimo in ogni gara, dote molto apprezzata dalla tifoseria.
Alla Samp Ramirez ha finora realizzato 16 gol in 99 presenze tra serie A e coppa Italia, di cui la prima rete nel derby del novembre 2017 vinto per 2-0. Nella scorsa stagione ha dato un contributo fondamentale nella sofferta salvezza, con la memorabile doppietta contro il Torino in trasferta (con la pennellata su punizione) o l’altra fondamentale doppietta di rigore nello scontro salvezza contro il Lecce oltre alle reti contro Udinese e Lecce nel girone d’andata.
Nel mercato appena concluso, come dichiarato dal procuratore dell’uruguaiano Bentancour, Ferrero ha cercato di piazzare Ramirez agevolando la sua uscita al Torino con la trattativa che è poi naufragata per via delle richieste del trequartista. Ai microfoni di Sport 890 il procuratore ha confermato le trattative con Lazio, Atalanta e Verona ma assieme al suo assistito hanno ritenuto rimanere alla Sampdoria per concludere il contratto e cambiare campionato a fine stagione.
Riuscirà la società a convincere Ramirez a rinnovare evitando di dilapidare un capitale tecnico ed economico o lo lascerà andare a parametro zero risparmiando sull’ingaggio comunque importante per un giocatore del ’90?
Dopo la scorsa tribolata stagione Ramirez è sembrato l’unico in grado di poter ‘accendere la luce’ in una squadra povera di tecnica, capace di prendere decisioni difficili nei momenti delicati di una partita. Anche tatticamente è un giocatore unico nella rosa a disposizione di Ranieri e potrebbe fare da chioccia ad un talento ancora acerbo come Damsgaard. Inoltre, assieme a Quagliarella e i nuovi arrivati Candreva e Silva, è un calciatore di personalità in grado di trascinare la squadra, qualità spesso rara in un organico come quello blucerchiato.