Una bocciatura che sa di addio. Abdelhamid Sabiri, già ceduto alla Fiorentina per giugno, ha esaurito il suo credito con i tifosi dopo il gol che ha deciso il derby salvezza nella scorsa stagione. Il marocchino, partito titolare nella sfida contro la Salernitana, è stato sostituito dopo 35 minuti tra i fischi dello stadio. A raccontare la vicenda è stato Dejan Stankovic nel post partita: “I primi venti minuti non mi sono piaciuti, la tensione ti schiaccia. Alcuni giocatori sono andati sotto pressione e la prestazione viene condizionata. Sotto la curva ho visto gente dai 7 ai 77 anni che incoraggiava la squadra. Qualcuno riesce a gestire la tensione, altri no. Sostituzione di Sabiri? Potevo fare tre cambi in quel momento. Lui non mi era piaciuto, così ho fatto il cambio per non mettere la squadra in difficoltà”.
L’attrito tra la piazza blucerchiata e il centrocampista marocchino è iniziato durante lo scorso calciomercato quando Sabiri ha pubblicato sui social la sua foto con la maglia della Fiorentina, il club che lo ha acquistato per giugno. Un gesto evitabile che ha irrimediabilmente compromesso i rapporti con la gradinata Sud. Aveva più senso vederlo direttamente a fine campionato evitando altra tensione in una società già esasperata? Mister Stankovic ha commentato: “Sabiri fa parte di una rosa di 25 giocatori, perché parliamo soltanto di lui e non di ragazzi come Winks, Zanoli, Amione o Rincon che danno l’anima per la Samp? Perché dobbiamo fare delle polemiche? Alla terza o quarta domanda sull’argomento diventa una polemica. Se è stato un errore tenere Sabiri a Genova in prestito? Errore di chi? È un’altra domanda a cui non posso rispondere. C’è un altro indirizzo a cui fare quella domanda. Se posso risolverla? No. Allora perché incavolarmi. Del resto non sono io la società.”