L’ex presidente blucerchiato torna a parlare in un’intervista a “Cronache di spogliatoio”: Nove anni di lavoro buttati via, andiamo in B. Io vendo, ma non c’è nessun acquirente, solo due pazzi che parlano di Al-Thani e dovrebbero andare al manicomio”
L’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è tornato a parlare in un’intervista a “Cronache di Spogliatoio”: “Per quanto ne so io il debito del club ammonta a 110 milioni. Gli altri problemi vanno discussi dagli addetti ai lavori. Io ho lasciato la Samp in buona salute, anche senza disporre di liquidità elevata. Vedere la squadra in queste condizioni mi fa piangere il cuore”.
Poi l’attacco a Lanna: “Il sig. Lanna è un dirigente messo lì dalla famiglia, parliamo di una brava persona e gliel’ho detto più volte. Credo però che sia il presidente peggiore della Sampdoria”.
Ferrero continua e parla del possibile fallimento della società: “Noi non c’entriamo più niente da 13 mesi. Se la società fallisse sarebbe la cosa peggiore della mia vita, perchè io per strada sono riconosciuto come il presidente della Sampdoria”.
Sulla cessione: “Il marchio è stato valutato dai 150 ai 200 milioni. Non lo dico io, ma gli esperti. La Samp è una società patrimonializzata: abbiamo fatto la squadra femminile, il calciotto, il calcio a cinque, un albergo per i ragazzi, campi nuovi, rifatto tribune. Ho fatto tutto io perchè ho trovato zero. Per tutti questi fattori la Samp è stata valutata 150 milioni, se ce ne sono 110 di debiti il prezzo giusto è di 35-40. Il trustee che chiede questa cifra sa che li può valere tutti”.
E ancora: “Non c’è nessun acquirente, anzi ci sono due pazzi che girano e dicono di aver preso la Sampdoria. Parlano sempre di quell’Al Thani, bisogna chiamare qualche ambulanza che li vengano a prendere per il manicomio. Illudono i tifosi e poi i tifosi se la prendono con me. Sono pronto non solo a venderla, ma anche a cedere le quote per fare un aumento di capitale. La famiglia Ferrero è pronta a qualsiasi tipo di soluzione. La Sampdoria deve rimanere in salute, nove anni di lavoro buttati nel cesso perché stiamo andando in Serie B. Non ci meritiamo questa classifica”.