Genova – Una bocciatura senza appello, un addio fatto di incomprensioni e litigi. Così l’edizione fiorentina di Repubblica e Firenzeviola.it raccontano la cessione di Abdelhamid Sabiri in Arabia Saudita dopo soli 57 giorni dall’inizio della sua avventura in Toscana. “I 57 giorni di Sabiri in viola somigliano molto ai 44 di Brian Clough sulla panchina del “maledetto Leeds United” recita Firenzeviola.it. .Dopo l’addio tra le polemiche alla Sampdoria, l’arrivo in viola non è coinciso con una rinascita, anzi, ha accentuato tutte le lacune caratteriali di un giocatore che dopo la coppa del Mondo con il suo Marocco ha perso la fiducia di club e tifosi.
“Un vortice schizofrenico di incomprensioni e litigi fino ad arrivare al prematuro divorzio, determinato soprattutto dalla prima uscita stagionale col Genoa – ancora a Marassi, dove cinque mesi si era consumata un’altra fragorosa rottura con la Sampdoria di Stankovic. Allora, contro la Salernitana, il banco saltò per una sostituzione anticipata, stavolta l’astio con Italiano si crea per il mancato ingresso del marocchino nel finale” spiega la testata sportiva viola raccontando il retroscena diventato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Proprio il mancato ingresso in campo contro il Genoa e l’accesa discussione con il tecnico italiano hanno accelerato la cessione del centrocampista, passato in Arabia Saudita per un prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 3 milioni di euro al Al-Fayha.
Repubblica ha ricostruito il momento della rottura definitiva al Ferraris contro il Genoa: “Sabiri si scalda con la Fiorentina in vantaggio ma non entra, non gradisce e a fine gara esprime tutto il suo “malessere” a Italiano che non apprezza. Seguiranno giorni divisi tra il tentativo di ricomposizione e il mercato che vede la dirigenza al lavoro nel valutare proposte dalla serie A, Empoli, Salernitana e Frosinone, tutte senza successo. In quei momenti, per tutelare la squadra alla vigilia di un match importante in Conference dalla società fanno sapere che le voci in uscita sul marocchino sono false. Ma alla fine l’addio è comunque arrivato, direzione Arabia Saudita. Per il giocatore si tratta della terza fuga con rottura con l’ambiente dopo Ascoli e Genova”.