Nel 1994 c’era il Brescia allenato da Mircea Lucescu, una squadra in lotta per restare in serie A con due giovani, definiti due “fenomeni”, della squadra primavera. Uno era un talentuoso fantasista di Flero, nella Bresciana, l’altro era un mediano di Manerbio, sempre in provincia di Brescia. Andrea Pirlo e Roberto Baronio, i gioiellini delle rondinelle. Mentre la storia calcistica di Andrea Pirlo è nota in tutto il mondo, quella di Roberto Baronio ha una sceneggiatura diversa…

Dopo essere cresciuto nel Brescia, nel 1996 viene acquistato dalla Lazio per 6,5 miliardi di lire. È uno dei perni dell’under che vince i giochi del Mediterraneo nel 1997 e gli Europei nel 2000, sempre insieme all’amico Andrea Pirlo. Nel 1999 è nella spedizione biancoceleste che batte il Maiorca e alza la coppa delle Coppe, nel 2000 vince anche il premio di miglior giovane italiano agli Oscar del calcio. Le due carriere degli amici bresciani poi si dividono: mentre Pirlo cresce e diventa uno dei giocatori più forti del mondo, Baronio inizia a girare in tante squadre, ma senza mai trovare una continuità tale da renderlo all’altezza delle aspettative di fine anni ’90. Dopo la Lazio gioca con Fiorentina, Chievo, Udinese, Perugia e torna al Brescia, ma sempre con una tappa laziale (in carriera è tornato a Formello per cinque volte) per giocarsi delle carte che però non hanno convinto mai abbastanza.

Dopo​ la carriera da calciatore chiusa nel 2011, ​ha iniziato ad allenare nell’under 19 azzurra e nelle primavere di Brescia e Napoli​.​Nella stagione 2020/2021 inizia la collaborazione con l’amico Andrea Pirlo che lo porta ​come vice sulle panchine di Juventus, Fatih in Turchia e ora alla Sampdoria. ​Nell’ultima partita contro il Sudtirol Pirlo è stato espulso e sabato, ​contro il Palermo (clicca qui per le probabili formazioni di Sampdoria – Palermo)​, Baronio prenderà il posto dell’amico di sempre per giocarsi una sfida fondamentale per il futuro di entrambi​.

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